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Avvisi d'accertamento: quando pagarli.


L'Amministrazione finanziaria ha dei tempi e delle regole ben precise che devono essere seguite per garantire la validità dell'accertamento da questa effettuato, e in assenza delle quali i soggetti cui vengono notificati gli atti  potrebbero, non essere tenuti al versamento degli importi in essi contrassegnati. In riferimento alle imposte relative all'anno 2014  il Fisco può emettere gli avvisi di accertamento è il 31 ottobre 2019. Se va oltre, il contribuente ha facoltà di contestare l’atto appellandosi alla decadenza di esso (nel gergo si parla anche di prescrizione). Dunque, se il Fisco invia una richiesta a partire dal 1° novembre 2019, questa può essere oggetto di contestazione. Il cittadino può far rilevare al giudice l’invalidità dell’avviso, mostrando che questo non ha rispettato i termini previsti dalla legge. Questo perché deve essere garantito al contribuente, così come richiamato dallo Statuto del contribuente, il diritto al contraddittorio preventivo che obbliga l'Amministrazione finanziaria a presentare i propri avvisi d'accertamento almeno 60 giorni prima dalla fine dell'anno in modo tale che i soggetti coinvolti nell'atto abbiano la possibilità di sviluppare eventuali contestazioni dello stesso qualora ne ricorrano le condizioni. Rispetto all'anno d'imposta 2014 i termini  di decadenza dei 4 anni per rettificare le dichiarazioni irregolari sono scaduti il 31 ottobre 2019, pertanto tutti gli atti notificati successivamente a tale data, qualora ricorrano le condizioni valide, potranno essere impugnati.

GiusI Gucciardo


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