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Locazioni brevi attraverso piattaforme online: cosa cambia con il Decreto Crescita.


Contrastare forme di ospitalità irregolari e garantire sempre più il turista sono gli obbiettivi per cui il Decreto Crescita ha apportato delle innovazioni sulle modalità attraverso le quali dovranno essere gestite le locazioni per brevi soggiorni attraverso l'utilizzo di piattaforme online.

Ricordiamo che la disciplina specifica per la regolamentazione delle locazioni brevi è stata introdotta dall'art. 4, commi da 1 a 7, del D.L.50/2017 convertito con modificazioni dalla L. 96/2027, prevedendo che per i contratti di durata inferiore a 30 gg, non soggetti all'obbligo di registrazione, la possibilità di optare per la cedolare secca e l'obbligo, da parte degli intermediari che incassano il canone per conto del locatore, di versare la ritenuta del 21% e rilasciare la certificazione unica al locatore. Non tutti, però, si sono adeguati alla norma ed è per questo che  il comma 2 dell'art. 13- quater della legge 58/2019 ha stabilito che i dati delle persone alloggiate nelle strutture dovranno essere trasmessi tramite il portale Alloggiati Web alla Questura; il Ministero dell'interno provvederà, poi, alla trasmissione degli stessi all'Agenzia delle Entrate, per le verifiche fiscali;  i Comuni potranno, inoltre, accedere a tale banca dati per monitorare il versamento delle tasse di soggiorno eventualmente dovute. Nascerà, poi, il bollino per l'identificazione delle strutture ricettive: un codice identificativo che ogni struttura dovrà avere per poter pubblicare la propria offerta  o promozione su qualsiasi piattaforma online.

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